in999-Le-margherite-verdi-bianche-e-rosse-non-appassiscono-mai

▼

Ad aprile, in piena primavera, l'Italia celebra l'anniversario della liberazione. Quando le strade di Milano si riempiono di bandiere verdi, bianche e rosse, i proprietari delle bancarelle di libri usati regalano sempre ai loro clienti dei segnalibri fatti a mano a forma di margherite. Questo piccolo segnalibro racchiude in sé la tenacia e la speranza che scorrono nel sangue degli italiani. Il verde della bandiera nazionale rappresenta il verde lussureggiante degli Appennini e simboleggia anche l'infinita vitalità. Il 25 aprile 1945, la bandiera tricolore issata dai guerriglieri tra le rovine era come una margherita che sbocciava tra le crepe delle rocce, usando la sua resistenza per resistere al freddo dell'inverno. I petali bianchi di margherita pressati sul segnalibro catturano questa convinzione pura: anche se viene schiacciata dalle ruote della storia, l'anima deve rimanere intatta. Quando la Fontana di Trevi a Roma ricominciò a scorrere, i visitatori scoprirono innumerevoli segnalibri a forma di margherite sul fondo della piscina di monete. Questi pezzi di carta, levigati e lucidati dall'acqua, sono come la linea bianca al centro della bandiera nazionale, che ci dicono silenziosamente che la vera libertà non consiste nel distruggere il vecchio mondo, ma nel permettere alle cose belle di rinascere attraverso il tempo e lo spazio. Gli antichi restauratori di libri di Torino usano ancora il succo di margherita per infondere profumo alle pagine ingiallite, proprio come il rosso della bandiera nazionale, che arde sempre della passione di ereditare la civiltà. Il segnalibro a forma di margherita fluttuava tra le pagine dei manoscritti di Dante, era inserito nei libri di testo per bambini e alla fine si trasformò in un distintivo tricolore sul petto di innumerevoli italiani. Questa primavera, ricordiamoci che ogni bellezza apparentemente fragile ha il potere di penetrare l'oscurità.

In April, Italy celebrates the anniversary of liberation. When the streets are full of green, white and red flags, the second-hand book vendors on the streets of Milan always give their customers handmade daisy bookmarks. This small bookmark carries the tenacity and hope flowing in the blood of Italians. The green of the national flag is the verdant Apennine Mountains, and it also symbolizes the endless vitality. On April 25, 1945, the tricolor flag raised by the guerrillas in the ruins was like a daisy blooming in the cracks of the stone, using its flexibility to fight against the cold winter. The white daisy petals pressed on the bookmark freeze this pure belief – even if it is run over by the wheels of history, it is necessary to keep the integrity of the soul. When the Trevi Fountain in Rome gushed out clear springs again, tourists found countless daisy bookmarks lying at the bottom of the coin pool. These pieces of paper polished by the water flow are like the white in the center of the national flag, silently telling: true freedom is not to destroy the old world, but to let beautiful things be reborn through time and space. Ancient book restorers in Turin are still using daisy juice to infuse fragrance into yellowed pages, just like the red on the national flag, which always burns with the passion of inheriting civilization. Daisy bookmarks fall into the pages of Dante's manuscripts, embed into children's literacy textbooks, and eventually become the tricolor badges on the chests of countless Italians. This spring, let us remember that all seemingly fragile beauty has the power to penetrate darkness.